Prosegue il contrasto alla produzione e distribuzione degli shopper illegali, i sacchetti di plastica non compostabili e non biodegradabili vietati alla normativa vigente, la cui produzione e vendita è sanzionata dal Codice dell’Ambiente.
La Polizia Municipale di Napoli ha svolto con il reparto di Tutela Ambientale un’operazione congiunta su Roma, con gli Agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, sottoponendo a sequestro nuovi shopper illegali immessi sul mercato.
La notizia della distribuzione su Roma nasce da Napoli, gli Agenti Partenopei contattano i colleghi della Capitale e si organizza l’attività congiunta, grazie alle informazioni condivise e la pronta partecipazione di personale del consorzio di filiera, Assobioplastica e del neonato consorzio per le plastiche biodegradabile e compostabili, il Biorepack. Dalle informazioni raccolte nel territorio napoletano è stato possibile organizzare l’attività congiunta a Roma e riscontrare il fenomeno di distribuzione dei sacchetti fuori legge nella Capitale in due nuovi siti.
Gli agenti della Polizia Locale Roma Capitale e del reparto di Tutela Ambientale della Polizia Locale di Napoli hanno così ispezionato congiuntamente alcune attività nel centro di Roma, individuando nella zona della stazione centrale, due illeciti consistenti in due esercizi di vendita di prodotti al dettaglio e all’ingrosso che utilizzavano gli shopper illegali, in plastica, non biodegradabili e non compostabili.
Con il supporto del tecnico del consorzio è stato possibile misurare lo spessore degli shopper immediatamente, con l’ausilio di uno strumento elettronico micrometrico, si è accertato che entrambi gli esercizi distribuivano nella vendita shopper di materiale non conforme alla legge, anche con spessore difforme, un parametro indice di qualità non a norma, quindi le confezioni di sacchetti presenti negli esercizi che venivano forniti all’atto della vendita ai clienti sono state sottoposte a sequestro amministrativo al fine di procedere con ulteriori accertamenti di verifica tecnica, con l’analisi di laboratorio sul materiale e, in caso di conferma della irregolarità, il trasgressore verrà punito con una multa del valore di circa 5.000€ ed il sequestro del prodotto.
Tali azioni si inseriscono negli accordi dei protocolli firmati nel 2020 da ciascuno dei due comuni di Roma e di Napoli, con la Commissione Parlamentare Bicamerale sul ciclo dei rifiuti e le attività illecite ad esso connesse. Dalle operazioni condotte risultano ulteriori spunti investigativi che potranno portare a nuove azioni congiunte, una pratica che come in questo caso produce risultati su più larga scala in termini di numerosità dei prodotti sequestrati e di estensione territoriale nel contrastare il fenomeno.