“Chi vive della terra presidia per sua natura il territorio, per questo i dati che abbiamo sotto gli occhi che per l’ennesima volta ci mostrano una Campania avvilita e maltrattata da criminali dell’ambiente di ogni risma, ci fanno male due volte, come cittadini e come agricoltori”. Alessandro Mastrocinque, numero uno di Cia Campania chiede più controlli anche nelle aree periferiche e interne della Regione Campania, dove il problema appare meno grave. Nel recente Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, la Campania si conferma infatti luogo prediletto degli affari legati alle ecomafie con un reato ogni due ore, 12 al giorno, per un totale di 4.382 reati accertati di illegalità ambientale, il 14,6% del totale nazionale, con un incremento del 17% rispetto lo scorso anno, con 4.471 persone denunciate e 19 arrestate, cui si aggiungono 1.342 sequestri.
Ed il primato vale sia per il ciclo illegale del cemento che quello dei rifiuti. La Provincia di Napoli è maglia nera per illegalità ambientale con 1.351 infrazioni, seguita dalla Provincia di Roma. La provincia di Salerno è quarta con 974 infrazioni , segue Avellino con 856. La Campania si conferma maglia nera anche nel ciclo dei rifiuti: è la regione con il più alto numero di reati accertati in questo settore 1.357, il 18% sul totale nazionale, con incremento pari al 39% rispetto lo scorso anno, con 1.416 persone denunciate e 14 arrestate e 538 sequestri.
“Sappiamo della grave situazione delle are del napoletano e del casertano – prosegue Mastrocinque – ma emergono forti criticità anche nell’avellinese e per questo non si può e non si deve abbassare la guardia anche su territori apparentemente più protetti. Le imprese agricole vanno aiutate a svolgere la loro naturale funzione di presidio e, da questo punto di vista, potrebbero tornare utili forme di collaborazione sempre più strette con le autorità di protezione ambientale. Non solo, per le questioni minori, vanno anche promosse azioni di semplificazione di procedure burocratiche che spesso vedono le aziende agricole in difficoltà nella gestione dei rifiuti”.