MANIFESTAZIONE 8 AG0ST0 2018, CONCENTRAMENTO PIAZZA NEGHELLI ORE 17,30
In rivolta gli abitanti del rione Cavalleggeri d’Aosta, nel popolare quartiere di Fuorigrotta. Tre ripetitori per telefonini saranno installati sui piloni di ancoraggio della dismessa Funivia Campi Flegrei- Posillipo Alto.
I piloni sono ubicati su via Diocleziano, via Cavalleggeri d’Aosta e Largo Neghelli. Le strutture di proprietà della Mostra D’Oltremare Spa, società controllata del Comune di Napoli sono state affittate alla società T.M.B Italia srl per conto della società di telefonia Tim dopo un avviso di manifestazione di interesse pubblicato il 16 novembre 2016. Il canone di locazione è complessivamente stabilito in 10 mila euro annui oltre Iva. “Oltre al canone di locazione, il conduttore dovrà corrispondere alla Mostra d’Oltremare Spa una percentuale in ragione degli introiti derivanti da attività accessorie” – si legge nell’avviso.
Gli impianti hanno ottenuto l’autorizzazione della direzione centrale ambiente, tutela del territorio e del mare, servizi controlli ambientali del Comune di Napoli grazie al meccanismo del “silenzio assenso” alla richiesta presentata dalla società T.M.B Italia in data 14 aprile 2017 protocollo 299529.
“E’ gravissimo quanto accaduto. Sembra un’operazione programmata, decisa a tavolino: la Mostra d’Oltremare, ente di proprietà del Comune di Napoli pubblica l’avviso e affitta i tre piloni – sostiene Maria, una cittadina di Cavalleggeri – Successivamente l’amministrazione comunale autorizza l’operazione con il silenzio assenso. Una vergogna. E’ stato legittimato uno scempio. Mercificata la salute dei cittadini di Cavalleggeri d’Aosta che per anni hanno inalato polveri sottili e amianto. I nostri familiari si sono ammalati di tumore per colpa dei veleni prodotti dall’Eternit, Cementir e Italsider. Ora l’amministrazione comunale ha autorizzato la realizzazione di impianti- simbolo dell’elettrosmog, impianti che producono tumori“.
Fuorigrotta e Bagnoli sono i quartieri dove c’è una più alta incidenza di tumori, a stabilirlo uno studio condotto alcuni anni fa dall’Associazione Napoletana Giovani Ricercatori, commissionato dal Comune di Napoli dalla ex assessora Pina Tommasielli. Un dettagliato e articolato lavoro basato sulla mappatura delle municipalità basato su tre banche dati: l’Istat, i certificati di morte del comune di Napoli e i dati ReNcaM della Asl Napoli 1. In un arco di tempo che va dal 2004 al 2009, lo studio ha evidenziato tra Fuorigrotta e Bagnoli, un aumento del tasso di mortalità, di incidenza e prevalenza del mesotelioma, un tumore strettamente collegato all’attività lavorativa industriale e correlata all’utilizzo industriale dell’amianto.