Ritorna la settimana europea della mobilità sostenibile, iniziativa di carattere comunitario che promuove per l’edizione 2023 la cultura della mobilità sostenibile come soluzione concreta verso un reale risparmio energetico globale.
Dal 16 al 22 Settembre circa 2000 città a livello europeo, di cui oltre 200 in Italia presenteranno iniziative culturali in tal senso, giornate di blocco del traffico, pedalate, eventi culturali e tanto altro.
Spicca per la sua assenza il Comune di Napoli che invece ha pensato di non aderire.
Eppure, un brivido in tal senso c’era stato, quando la notte scorsa, diversi ciclisti hanno verificato che su via Nazario Sauro era stato realizzato un primo tratto di ciclabile che sembrava si collegasse con Via Acton e magari fino alla ciclabile di Via Marina, come tra l’altro si chiede da tempo.
Ed invece seppur realizzata in apparenza come una “ciclabile normale”, così non era e nonostante avesse tutti i crismi previsti dal codice della strada, si trattava di una “ciclabile clandestina”. Fenomeno non nuovo a livello nazionale, che nasce soprattutto a valle dell’incapacità di ricevere risposte dalle amministrazioni comunali al bisogno di pedalare in sicurezza. Piuttosto che aspettare il nulla, i cittadini si organizzano e fanno da sé.
Al momento in cui scriviamo questa nota, nessuno ha rivendicato l’azione, ma certo le condizioni che l’hanno vista svilupparsi sembrano essere proprio queste.
Napoli vive una grave e pericolosa fase di restaurazione sui temi della ciclabilità ed in generale della mobilità sostenibile. In due anni di governo della nuova amministrazione Manfredi, sono stati inaugurati 150 metri della ciclabile di Salita della Grotta (lavori cominciati dalla precedente amministrazione) ed è stata persa una ztl, come quella di Piazza Dante, che garantiva migliori condizioni per chi pedala, una maggiore velocità commerciale per gli autobus ed aria meno inquinata.
Quindi un bilancio che addirittura vede ridotti gli spazi di ciclabilità a cui si aggiungono altre “distrazioni” gravi.
La perdita di 1,0 mln di euro per la mancata realizzazione della pista ciclabile sul Corso Umberto.
La perdita di 1,4 mln di euro per la mancata candidatura di progetti per il bando ministeriale di collegamento ciclabile verso le sedi Universitarie.
Le risorse inutilizzate del bando Primus, oltre 1 mln di euro per la connessione dei tratti di ciclabile nell’area centrale della città fino alla ciclabile di via Marina.
Le risorse per il bando bike to work perse.
La non approvazione del bici plan, commissionato, realizzato e pagato ad una società di consulenza e scomparso dall’agenda politica.
Le progettazioni di estensione della rete ciclabile cittadina avviate senza un confronto nel merito con i diretti interessati, che presentano in alcuni casi soluzioni molto pericolose ed in più casi inutili.
L’abolizione di ztl come quella di Piazza Dante e Piazza dei Martiri.
Il mancato controllo della sosta abusiva reiterata su ciclabili, piazze, marciapiedi.
L’incapacità di riuscire ad intervenire con azioni di moderazione del traffico e messa in sicurezza degli incroci e attraversamenti pedonali, neppure dove ci sono stati dei morti, con in Via Piedigrotta.
L’azzeramento del servizio di sharing di monopattini elettrici.
Aver lasciato in città un unico operatore di bike sharing, senza la minima concorrenza e con dei costi esorbitanti.
Il non curarsi del degrado della rete ciclabile cittadina esistente.
Pensare di risolvere il problema dell’eccesso di velocità e della violenza stradale con sparuti interventi di realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati, senza minimamente lavorare sul restringimento della sede stradale, piuttosto che il posizionamento di autovelox ed altri interventi strutturali al modello città 30 km/h.
Le bike lanes di Corso Umberto e del Centro Direzionale, che non sono mai servire a nulla perché perennemente invase da auto in sosta vietata.
Non aver per nulla tenuto in considerazione la possibilità di realizzare delle strade scolastiche con ztl limitate agli orari di entrata ed uscita per lenire il degrado che affossa gran parte delle scuole cittadine, invase da auto ovunque.
Nessuna azione di promozione organica dell’utilizzo del tlp, nonostante le condizioni infrastrutturali, con l’immissione dei nuovi treni sia notevolmente migliorata.
Non aver mai accolto alcuna richiesta di chiusura del traffico sul modello delle “Domeniche Ecologiche”.
Complessivamente il Comune di Napoli ha nell’ambito della Missione 2 del PNRR dedicata al rafforzamento della mobilità ciclabile circa 10 milioni di euro per realizzare entro il 2026 non meno di 35 km di ciclabili.
Oltre a non aver visto nulla di concreto finora, siamo seriamente preoccupati sia che queste risorse possano essere perse, come già capitato e soprattutto che possano essere usate per progetti di bassa qualità progettuale e realizzativa.
Luca Simeone, Bicycle Mayor del Comune di Napoli e Direttore del Napoli Bike Festival