Vietata da subito la vendita di prodotti agricoli provenienti dalle aree a rischio nella Terra dei Fuochi, mentre si ridimensiona l’allarme sull’area dei roghi dei rifiuti, degli sversamenti e degli smaltimenti abusivi, fra Napoli e Caserta. Il Governo oggi ha presentato i risultati scientifici delle indagini sulla mappatura dei terreni destinati all’agricoltura della Campania.
Su un totale di 1.076 chilometri quadrati di terreni ‘mappati’ in 57 comuni prioritari (33 nella provincia di Napoli e 24 in quella di Caserta) solo il 2% – cioè 21,5 km quadrati, di cui 9,2 destinati all’agricoltura – sono “aree ritenute sospette”. I ministri delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Ambiente, Gian Luca Galletti assieme al presidente della regione Campania Stefano Caldoro presentano le conclusioni dell’indagine, secondo cui ci sono 51 i siti per cui è necessario proporre “misure di salvaguardia per garantire la sicurezza della produzione agroalimentare”, per un totale di circa 65 ettari, chiarisce Martina.
Viene messo in chiaro che “da subito” – sottolinea Lorenzin – è vietato vendere prodotti ortofrutticoli dei terreni classificati ad un certo rischio ‘elevato’ (3-4-5). La vendita dei prodotti da zone a rischio “è consentita ad almeno una di queste condizioni: che le colture siano state già oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; che siano state effettuate indagini, su richiesta e con spese a carico dell’operatore, dall’Autorità competente, con esito analitico favorevole”. (ANSA)