Nuova bufera su Volkswagen. Dopo l’annuncio ieri di nuove irregolarità relative anche alle emissioni di CO2, che potrebbero coinvolgere circa 800 mila veicoli del gruppo, oggi il ministro tedesco ai Trasporti Alexander Dobrindt ha precisato che i dati falsi sul CO2 riguardano anche 90 mila auto a benzina. Volkswagen, che ha già accantonato 6,7 miliardi di euro a causa del ‘Dieselgate’, ha affermato che le nuove irregolarità sulla CO2 di 800 mila veicoli potrebbero costare altri 2 miliardi di euro.
Da Bruxelles una portavoce della Commissione Ue ha affermato che lo scandalo Volkswagen “non avrà nessun impatto sul raggiungimento dei target 2020” per il taglio delle emissioni di CO2. E intanto Moody’s ha tagliato il rating di Volkswagen ad A3 da A2 per i “rischi crescenti per la reputazione e gli utili futuri” creati dalle nuove irregolarità riscontrate sui consumi e le emissioni di Co2 di alcuni veicoli. Volkswagen ha “il dovere di chiarire in piena trasparenza” le nuove irregolarità emerse relative ai valori delle emissioni di CO2, ha detto il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert, affermando tuttavia che, anche in presenza di un ampliamento delle dimensioni del dieselgate, il buon nome del made in Germany non è in discussione. Anche da Bruxelles arriva la richiesta di accelerare il chiarimento fatti.
“La cosa più importante ora è stabilire i fatti” e “chiarire quali irregolarità sono state riscontrate”, ha detto la portavoce della commissaria Ue al mercato interno, invitando Volkswagen ad accelerare dopo l’annuncio di irregolarità su 800mila auto per la CO2 e ricordando che, a differenza delle emissioni NOx, sulla C02 Bruxelles ha il potere di imporre multe. “Finora non abbiamo ricevuto nessuna notifica ufficiale”, ha sottolineato. La questione sarà sollevata nella riunione con le autorità di omologazione dei 28.
Il ministro dei Trasporti tedesco Dobrindt ha annunciato che Volkswagen deve eseguire tutti i nuovi test di controllo sui suoi veicoli sotto la sorveglianza del Bka, l’ufficio federale della motorizzazione tedesca.
Ha inoltre aggiunto che sono state disposte verifiche su tutte le serie attuali delle auto Volkswagen. Solo dopo tali controlli potranno essere valutati gli effetti sul raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia climatica. Dobrindt ha anche detto che “Volkswagen è in dovere di non far gravare alcun costo aggiuntivo sui clienti”. Sempre oggi la filiale nordamericana di Porsche ha annunciato che sospendera’ la vendita dei modelli Cayenne a diesel del 2014 e del 2015 sul mercato Usa e canadese, decisione giunta dopo che l’Epa, l’agenzia federale di protezione dell’ambiente, ha accusato la Volkswagen di aver ‘imbrogliato’ anche sui diesel delle auto di grossa cilindrata, comprese la Porsche Cayenne, programmando i veicoli per ‘truccare’ i test sulle emissione inquinanti.
Anche Audi ha bloccato la vendita di ulteriori auto diesel negli Stati Uniti. Si tratta – ha comunicato un portavoce della casa automobilistica a Ingolstadt – di vetture equipaggiate con il motore 3 litri TDI entrato nel mirino dall’Epa. Sono coinvolti modelli di classe media e alta delle serie A8, A7, A6, Q7 e Q5, degli anni dal 2014 al 2016, che sono presso i concessionari o ancora in produzione. Non si conosce il numero delle auto coinvolte; gran parte di questi modelli per gli Usa sono equipaggiati con motori a benzina.
Finora il Dieselgate è costato 23,5 miliardi di euro in Borsa, con il titolo che ha perso il 37%. (ANSA)