Castellammare, Museo Civico in Reggia di Quisisana e Piano di Zona.

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Via libera in consiglio comunale all’Istituzione del Museo Civico della città ed al Piano Sociale di Zona. L’assise comunale ha infatti votato all’unanimità dei presenti (le opposizioni non hanno partecipato al consiglio comunale) sia gli atti concernenti l’istituzione del Museo Civico, delle Arti e della Storia che sarà allocato presso la Reggia di Quisisana, sia il via libera al Piano Sociale di Zona per il biennio 2016/2018 con la presa d’atto dell’attestazione di conformità da parte della Regione Campania.

“Si tratta di due atti importanti per tutta la comunità. Per quanto concerne l’istituzione del Museo Civico riteniamo che si tratti di un importante centro  culturale che avrà una duplice funzione da una parte quella di rappresentare la città e le sue eccellenze, dall’altra di rafforzare e approfondire la nostra identità. Dall’altra con il via libera al Piano Sociale di Zona continuiamo quella opera di ricostruzione della rete di welfare sociale e assistenza alle fasce deboli della nostra città” – commenta a margine dell’approvazione il sindaco Antonio Pannullo.

Il provvedimento in aula è stato illustrato dal vicesindaco Andrea Di Martino che per l’occasione ha ricordato anche la figura del compianto professor D’Angelo, recentemente scomparso, e che “aveva a cuore la realizzazione di questo museo, peccato non essere riusciti ad inaugurarlo alla sua presenza” e dall’altra ha sottolineato come “in corso d’opera, anche grazie alla sensibilità manifestata dal consigliere Nastelli, si sia deciso di inserire anche una sezione navale che possa al meglio rappresentare la lunga tradizione cantieristica della nostra città”.

Il Museo nello specifico sarà composto da cinque sezioni. La prima è dedicata alla storia Navale e all’archeologia industriale per omaggiare il ruolo di Castellammare di Stabia quale capitale delle costruzioni navali preunitarie e allo stesso tempo per raccontare anche la storia dell’industrializzazione della città.

La seconda riguarderà il Teatro e racconterà la vita e le opere di autentici protagonisti della musica e del teatro napoletano e italiano e la presentazione della feconda tradizione del teatro di figura, patrimonio della IPIEMME (International Puppets Museum), nonché dei tanti artisti stabiesi quali Luigi Denza, Raffaele Viviani, Annibale Ruccello tanto per citarne qualcuno.

La terza sezione è quella che interesserà l’archivio storico comunale che sarà intitolato a Catello Salvati. Un archivio che nell’intenzione dell’Amministrazione dovrà essere fruibile per la cittadinanza e per gli studiosi.

La quarta sezione riguarderà la Pinacoteca con l’intento di tributare il giusto riconoscimento a pittori come Giuseppe Bonito, primo pittore di corte presso i Borbone di Napoli, e altri artisti quali ad esempio Ettore Tito, Enrico Gaeta, Giambattista Filosa e Ciro Denza.

L’ultima sezione sarà dedicata alla Storia e alle Tradizioni della città con particolare attenzione alla storia istituzionale civile, al movimento operaio e antifascista, alle tradizioni religiose, enogastronomiche, ma anche sportive e turistiche.

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