Proseguono serrati i controlli da parte degli uomini della Polizia Municipale di Casoria.
Questa volta, a finire nel mirino degli Agenti sono stati gli esercenti dei pubblici esercizi (bar) che, in spregio ai divieti stabiliti dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e delle ordinanze rese dal Sindaco, Raffaele Bene, vendevano i prodotti delle rispettive attività da asporto anziché, come disposto dalla legge, con prenotazione telefonica oppure on-line, violando la disciplina delle consegne a domicilio.
Dalle prime ore di questa mattina due agenti di Polizia Municipale, in abiti borghesi, attraverso mirati appostamenti ed attività di osservazione hanno acquisito tutti gli elementi di prova e contestato la violazione di cui all’articolo 4 del decreto legge n. 19, del 25 marzo 2020 a tre titolari di bar che non rispettavano le norme. Nell’occasione, sono state contestate anche violazioni agli avventori che consumavano fuori all’attività il caffè poco prima acquistato all’interno degli esercizi e che, perciò, non avevano un valido e documentato motivo di uscire dalle rispettive abitazioni.
I titolari dei bar oltre ad essere stati sanzionati con una multa di 400 euro, si vedranno chiudere l’attività, con provvedimento del Prefetto (a cui la Polizia municipale comunicherà la violazione), da un minimo di 5 giorni ad un massimo di 30 giorni.
Dal Comando di Polizia Locale fanno sapere che tali mirate attività di controllo, a tutela della salute dei cittadini, proseguiranno nei prossimi giorni, in tutto il territorio comunale. Il primo cittadino – Raffaele Bene – che in questi giorni aveva chiesto una particolare attenzione agli uomini agli ordini del Comandante Sciaudone si complimenta con gli agenti operanti per l’attività svolta e chiede di non abbassare la guardia.
“Solo così potremo uscire al più presto dalla crisi ed evitare una nuova ondata di contagi. – conclude il Sindaco Bene – Per questo motivo invito tutti i cittadini casoriani a collaborare ed a rispettare con rigore i divieti e le raccomandazioni che vengono fornite dagli organi competenti”. (ANSA)