‘Il Turismo è una risorsa industriale e non un bancomat’. E’ il grido di preoccupazione levatosi dal comitato ‘Difesa del turismo’, riunitosi in mattinata presso il Renaissance Naples hotel Mediterraneo. I rappresentanti del comparto turistico chiedono un osservatorio permanete in cui sia possibile programmare e concertare di comune accordo e soprattutto la sospensione del disciplinare, la cui proposta fatta finora pervenire dal Comune non va incontro alle esigenze di chi opera quotidianamnte nel settore, ma sta addirittura danneggiando l’economia e l’immagine di una risorsa creatasi attraverso l’impegno e i sacrifici negli anni.
“Vogliamo patecipare anche noi alla stesura del disciplinare – ha esordito Gennaro Lametta (Federnoleggio) – è opportuno informare la popolazione e chi di dovere per limare la proposta di disciplinare ancora incerta. Le tariffe indicate dal Comune sono da modificare. Occorre creare infrastrutture prima di procedere alla istituzione di Ztl. E’ importante programmare e concertare. La giusta concertazione nasce da un accordo sincrono di tutti gli attori della filiera per tutelare il turismo.
Attenta l’analisi delle Ztl fatta dall’ingegner Claudio Carino (Confartiginato trasporti): “Siamo molto perplessi e preoccupati sia dall’estensione delle Ztl che dal modo in cui sono state disegnate. Se lo scopo è quello di migliorare la viabilità e ridurre lo smog, vietando l’accesso solo agli autobus turistici, è chiaro che si pensi solo a pura discriminazione. Per arginare le Ztl occcorrerebbe far inoltrare i bus attraverso percorsi alternativi toccando i Comuni limitrofi, un’assurdità per chi accompagna i turisti. Chiediamo una pausa di riflessione al Comune con l’auspicio che si tenga conto di tutti gli interessi in gioco. Non è giusto far pagare solo una ristretta categoria. Occorre studiare una soluzione valida per tutti”.
“Provvedimento monco” anche per Daniela De Vincenzo (Uiltucs Campania). “Manca parte concreta sulle modalità di carico e scarico bus. Non si pensa alle categorie più deboli come portatori di handicap, scolaresche ed anziani. In attesa di notizie certe è rientrata in vigore l’ordinanza del 2015. Alla recente Bit di Milano la città di Napoli non ha potuto offrire certezze sul traffico veicolare del capoluogo partenopeo, con chiari danni per la ricaduta sulla imminente stagione turistica. Vogliamo informazioni certe. Il turismo va programmato, non si può improvvisare”.
Seriamente preoccupato anche Cesare Foà (Advunite-Aidit Federturismo). Il Comune non ci ascolta. Il turismo sta attraversando una fase critica: il Coronavirus, il fallimento del trasporto aereo e navale. E a Napoli non abbiamo idea dei costi da applicare: come possiamo vendere i pacchetti? Le Ztl sono solo demagogia. Cosa serve una limitazione di traffico a Posillipo? Non mi risulta che ci sia caos. E’ solo un modo di nascondersi, Il Comune dovrebbe darci una mano, a 40 giorni dall’avvio della stagione turistica non possiamo ancora operare”.
A risentire della situazione di instabilità e confusione anche il settore alberghiero. “Se si mette mano a una delibera, non si possono ignorare gli operatori che ne fanno parte – incalza Paola Ciaramella (Aigo) – viviamo di programmazione, bisogna conoscere in anticipo tutto quello che serve per far muovere il comparto. In un Comune che si rispetti il dialogo tra le parti dovrebbe essere sovrano. Chiediamo garanzie. Il turismo non può essere un modo di battere cassa. Dopo le osservazioni sollevate nei mesi scorsi, la proposta di provvedimento non è certo il massimo che ci aspettavamo”.
Anche Alberino Pennino (Assobus) e Bruno Maraniello (Acncc) sono concordi nel sostenere un lavoro di equipe : “Prima del dispositivo finale è necessario un altro confronto con l’Ammministrazione”.