Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio, Benedetto Croce ma anche Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo, Jean Paul Sartre.
Sono solo alcuni che hanno segnato la storia del Caffè Gambrinus di Napoli, con le loro frequentazioni, i loro racconti, le loro opere.
Un caffè che ha visto i Capi di stato italiani salutare proprio da quelle sale, spesso, l’inizio dell’anno, da Cossiga a Ciampi a Napolitano, ma anche presidenti del Consiglio, premier stranieri. Un luogo della storia della città che torna alla bellezza del suo passato. Nella prossima primavera, infatti, i napoletani e i turisti potranno godere di un Gambrinus ampliato e tornato alla sua dimensione originale.
Oggi il sindaco della Città metropolitana, Gaetano Manfredi, ha riconsegnato due locali su via Chiaia che anticamente facevano parte del caffè, conosciuto anche dal pubblico televisivo per le scene girate qui del Commissario Ricciardi.
”E’ un momento storico – ha detto il sindaco – perché si ricompone la struttura originaria del Gambrinus restituendo due ambienti che completano questo locale così importante per la città anche in questo momento di rinascita turistica e culturale di Napoli”. La consegna dei nuovi spazi avviene grazie al nuovo contratto di locazione dei locali ai civici 3 e 4 di via Chiaia, che un tempo costituivano un unico corpo con il Gran Caffè Gambrinus, al piano terra del palazzo della Prefettura, edificio che rientra nel patrimonio della Città metropolitana di Napoli.
Nel 1890, su progetto di Antonio Curri e la partecipazione di 43 collaboratori tra scultori e pittori, al pian terreno dell’edificio fu realizzato il Caffè Gambrinus che prosperò fino al 1938, quando il prefetto Giovanni Battista Marziali ne ordinò la chiusura perché considerato luogo antifascista. Da quel giorno i locali furono ceduti in parte al Banco di Napoli, in parte ad altri esercizi. Dagli anni Cinquanta si è assistito a un progressivo recupero che ha portato il Gambrinus a essere quello che è oggi. Sottolinea Antonio Sergio, tra i proprietari del Caffè: “Lo rivedremo come era un tempo così come fu riprodotto nel film ‘Carosello napoletano’ con la Loren”.
(ANSA).