Tufò, chiarimenti su provvedimento di chiusura: “Negligenze sono nostra responsabilità, ma alcune notizie non corrispondono alla realtà”.

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riceviamo e pubblichiamo

“Alcune delle affermazioni diffuse a mezzo stampa in merito al provvedimento di chiusura della trattoria Tufò non corrispondono alla realtà”.

I gestori dell’esercizio di ristorazione interno al ristorante Tufò esprimono la necessità di fare alcune precisazioni in seguito alle notizie comparse nei giorni scorsi su numerosi organi d’informazione sul punto. “Innanzitutto, desideriamo porgervi le nostre più sincere scuse – puntualizzano – abbiamo commesso degli errori e, in linea con la trasparenza che ci ha sempre contraddistinto, vogliamo affrontare questi problemi senza nasconderci. Non intendiamo sottovalutare la vostra intelligenza né sfuggire alle nostre responsabilità”. “È nostro dovere chiarire cosa è successo e perché siamo stati soggetti a un provvedimento di chiusura da parte delle autorità competenti – continuano i proprietari della trattoria Tufò – Il giorno 29 giugno, una squadra di carabinieri ha effettuato un controllo nei nostri locali, comprendenti la trattoria e l’appartamento adiacente utilizzato come deposito. Sono state riscontrate delle irregolarità nella gestione delle stanze adibite a spogliatoio per i dipendenti. Negli scorsi mesi, abbiamo realizzato importanti interventi di ristrutturazione e riqualificazione sia del ristorante che del take-away, ma non siamo riusciti a completare i lavori nel deposito, il che ha portato al provvedimento. Inoltre è stata rilevata la mancanza di etichettatura con dichiarazione di provenienza degli ingredienti di alcuni preparati (come sugo di genovese, ragù, ecc.) presenti nei nostri frigoriferi nel deposito. Questo errore, dovuto a negligenza, è stato un grave mancanza di cui ci assumiamo la piena responsabilità”.
Nonostante alcune carenze effettivamente riscontrate, tuttavia, la portata della vicenda è stata oltremodo amplificata, precisa il management della trattoria: “Alcune delle affermazioni diffuse non corrispondono alla realtà. Nessun alimento era conservato in cattive condizioni o era andato a male, come riportato. Anche le quantità di questi alimenti non etichettati sono state esagerate”.
“I numeri del locale, inoltre, contribuiscono a smentire una narrazione strumentale e tendenziosa dei fatti – continuano i titolari di Tufò – In questi 8 anni di attività, abbiamo servito circa 3000 persone a settimana, per un totale di circa 1.250.000 coperti tra trattoria e take-away, ricevendo costantemente apprezzamenti da parte vostra. Riconosciamo la nostra negligenza, ma vi assicuriamo che la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti sono sempre state la nostra priorità”.
Per risolvere questi problemi e garantire la massima sicurezza alimentare, saranno adottate misure volte a migliorare ulteriormente quest’aspetto:  “Innanzitutto, ci doteremo di un consulente esterno specializzato in HACCP. Da oggi, nel nostro staff ci sarà un consulente esterno che effettuerà controlli settimanali in tutti i nostri locali, per identificare eventuali irregolarità e garantire il massimo rispetto delle normative. Abbiamo completato la ristrutturazione del nostro deposito – il cui stato ha rappresentato la prima causa del provvedimento. E’ stato, altresì, creato uno spazio più grande e uno spogliatoio adeguato per i dipendenti. Le procedure interne, inoltre, saranno più precise, per essere sempre rispondenti alle normative vigenti ed in linea con le stesse”.
Centrale sarà, infine, anche il ruolo dei clienti nel prevenire e segnalare eventuali anomalie: “A breve attiveremo un sistema online dove potrete segnalare eventuali problemi, permettendoci di intervenire tempestivamente. Inoltre, attiveremo un servizio di prenotazione online per migliorare il nostro rapporto con voi e offrirvi una comoda possibilità di usufruire dei nostri servizi”.
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