Imprenditrice scomparsa, ritrovata a Pompei.

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20140626_maristSi è sentita confortata dall’incontro con due donne, l’assistente di polizia di Stato del commissariato di Castellammare di Stabia (Napoli), Maria Piera Salvemme, che l’ha notata all’interno del Santuario e dal vice questore aggiunto di Pompei (Napoli), Maria Rosaria Romano che l’ha ascoltata in commissariato.

A loro l’imprenditrice della sanità romana, Mariastella Giorlandino, ritrovata dopo tre giorni, ha raccontato di essere entrata in chiesa e di aver chiesto alla Madonna di Pompei una grazia: «Fammi trovare pace e serenità». Poi ha spiegato di aver visto scendere il pannello che chiude ogni sera il prezioso quadro della Vergine e di essere rimasta colpita dalla lettera ‘M’ racchiusa tra 12 stelle che le avevano fatto pensare al suo nome: Maria Stella.

E di aver già ricevuto in questa immagine una risposta alla sua richiesta. Ma è stata la poliziotta Maria Piera a ‘sbloccarlà dal suo momento difficile. L’agente, che si trovava fuori servizio, accompagnata dalla sua bambina Sofia di 5 mesi, aveva riconosciuto l’imprenditrice seduta su una panchina nel piazzale antistante la Basilica della Madonna del Rosario.

L’ha avvicinata chiedendole il nome e rassicurandola sul suo ruolo: «Sono anche io una mamma, e so che per te sono in pena tuo marito e tuo figlio, vogliamo rassicurarli?». La Giorlandino ha subito dato il numero di telefono del marito e si è subito affidata all’agente per essere accompagnata in commissariato, che si trova proprio di fronte al Santuario, dall’altra parte della strada. «Certe cose davvero non nascono per caso – commenta il vice questore Romano – Il sabato sera sono a casa, solitamente, ma ieri ero a Pompei a quell’ora, per l’apertura straordinaria del Teatro Grande degli Scavi, dovendo assicurare l’ordine pubblico. Questo ci ha consentito di intervenire prontamente». Al telefono, il marito dell’imprenditrice ha pianto e si è poi precipitato a Pompei per riabbracciare la moglie. «La signora Giorlandino ha promesso che tornerà – afferma il vicequestore Romano – ha elogiato il popolo napoletano, raccontando di avere camminato molto, di avere parlato con tante persone, di avere accettato passaggi, ma di non essersi mai sentita in pericolo, perchè tutti con lei sono stati molto gentili».

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