“I riflessi dello split payment sono altamente negativi perché determinano una riduzione degli spazi di manovra dell’attività professionale attraverso un restringimento della liquidità, che nell’ambito delle libere professioni rappresenta l’ossigeno. Va anche valutato un appesantimento di quelli che sono gli oneri burocratici e gli adempimenti al fisco, che finiscono per aggravare la situazione anziché alleggerirla. La nostra proposta è tornare al regime preesistente, con la fatturazione economica il fisco è nella condizione di tracciare i pagamenti ed esercitare quella funzione di controllo e vigilanza in nome della quale è stata introdotta questa misura altamente vessatoria”.
Lo ha detto il parlamentare Carlo Sarro, componente della Commissione Giustizia Camera dei Deputati, nel corso del convegno “split payment, primi effetti sui professionisti”, organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli.
“La situazione per i liberi professionisti è difficilmente sostenibile”, ha sostenuto Vincenzo Moretta, numero uno dei commercialisti partenopei. “Occorre evidenziare anche che con lo split payment si crea una disparità di trattamento nel rapporto tra privati e pubblica amministrazione. Chiediamo che si lavori per trovare una soluzione che non danneggi una categoria professionale già colpita dalla crisi economica”.
“Lo split payment incide sulla liquidità dei professionisti e pone problematiche di varia natura – ha evidenziato Maria Caputo, presidente dell’Unione giovani dottori commercialisti di Napoli -. Ad esempio su come emettere le fatture e chi è il soggetto responsabile del pagamento dell’Iva. C’è bisogno di chiarire tutti i dubbi dei professionisti coinvolti: commercialisti, avvocati, notai e ingegneri”.
Matteo De Lise, consigliere dell’Odcec Napoli ha evidenziato che “lo sdoppiamento del pagamento è una normativa di giovane attuazione che va a toccare i rapporti tra pubblica amministrazione e liberi professionisti. Sarà molto importante aggiornarsi e sapere come fatturare con questo nuovo strumento”.
Per Arturo Frojo, vicepresidente Ordine degli avvocati di Napoli, il tema “riguarda soprattutto i professionisti che collaborano con la pubblica amministrazione. La normativa presenta una notevole quantità di punti interrogativi che dovranno essere sciolti”.
“I giovani professionisti lanciano un appello – ha sottolineato Ilaria Imparato, presidente Associazione giovani avvocati Napoli, ha sottolineato:. C’è bisogno di comprendere quali aspetti ci accomunano dopo l’approvazione di questa normativa che dal 1 luglio incide sulla categoria”.
Ludovico Capuano, rappresentante dell’associazione giovani notai, ha infine rimarcato come “la nuova normativa crea notevoli difficoltà moltissimi professionisti. Il confronto serve a raggiungere un’interpretazione univoca che venga incontro all’esigenza di semplificazione”.