Usura, GdF sequestra oltre 1,5 milioni di € per equivalente ad un imprenditore di Saviano.

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3087_Pronto ImpiegoNella mattinata odierna, i finanzieri della Compagnia di Ottaviano, al termine di un’indagine coordinata e diretta da quest’Ufficio, hanno eseguito nei confronti di dell’imprenditore Carbone Pasquale e dei suoi figli Anna ed Antonio, amministratori di società operanti nel settore della distribuzione alimentare dislocate nella provincia napoletana, un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente”, dell’importo di 1.641.750,00 euro.

L’attività investigativa ha tratto spunto dalla presentazione di una denunciaquerela presentata da un imprenditore di Ottaviano (NA) operante nel settore della “grande distribuzione”, riguardante episodi usurari che lo hanno visto coinvolto, quale parte offesa, dall’anno 2006 sino all’anno 2011.

In denuncia, la vittima ha riferito che l’usuraio, imprenditore di Saviano (NA) anch’esso operante nel settore della commercializzazione di generi alimentari, gli avrebbe corrisposto, in tre tranches nell’arco di un anno, 144.000,00 euro e che tali somme gli occorrevano per risolvere lo stato di crisi in cui versava ed evitare il fallimento.

Il denunciante precisava che la condotta era stata posta in essere da detto imprenditore, coadiuvato dai suoi figli.

Il Carbone Pasquale (principale autore della condotta criminosa),formalmente pensionato ma gestore di fatto di due società intestate ai figli, si occupava d’incrementare le risorse finanziarie familiari mediante la concessione di prestiti da restituire con tassi di interessi usurari utilizzando le attività commerciali per raggiungere lo scopo illecito.

Infatti, gli indagati hanno strumentalizzato l’attività dei supermercati da loro gestiti per “nascondere” ingenti quantità di soldi provenienti dall’attività di usura da essi stessi posta in essere, mediante l’utilizzo di fatturazioni per operazioni inesistenti, alterando di fatto la documentazione amministrativo-contabile delle società.

Gli usurai, tramite le società agli stessi riconducibili, emettevano “regolare” fattura nei confronti delle società della vittima, tuttavia relative ad operazioni mai avvenute nella realtà poiché servivano a coprire le dazioni usuraie di denaro.

L’esame della documentazione amministrativo-contabile confrontata con le risultanze di quella bancaria, l’audizione di soggetti terzi, i documenti reperiti nel corso di perquisizioni hanno consentito di acquisire notevoli elementi di prova a suffragio delle ipotesi di reato per le quali si è proceduto.

L’ammontare del denaro oggetto dell ‘attività di usura è stato ricostruito grazie al meticoloso lavoro della polizia giudiziaria che, seguendo le direttive di quest’Ufficio, ha proceduto all’analisi dei documenti contabili, confrontandoli con le ingenti movimentazioni poste in essere sui vari rapporti bancari, al punto da comprovare la discordanza dei dati contabili rispetto alle operazioni di vendita realmente avvenute.

Il puntuale lavoro di indagine ha consentito infatti di accertare che, a fronte di un prestito di 144.000 euro, la parte offesa ha dovuto corrispondere ali ‘usuraio una somma di euro 1.641.750,00, applicando quindi un tasso di interesse annuo del 225%.

La solidità dell’impianto probatorio ha consentito a questa Procura della Repubblica di richiedere e ottenere dal competente Giudice per le indagini preliminari l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di 1.641.750,00 di euro. Sono stati pertanto sottoposti a sequestro 8 unità immobiliari site a Saviano (NA) Nola (NA) e Mondragone (CE), nonché conti correnti e depositi, quote societarie ed autovetture.

Le complesse indagini, durate oltre due anni, hanno consentito di portare allo scopel10 la figura di un usuraio ben radicato nel territorio, evento di estrema importanza in virtù del fatto che, nella maggior parte dei casi, tale attività illecita, per ragioni di sudditanza psicologica, d’intimidazioni dirette ed indirette, non viene portata allo scoperto, bensì “celata” dal silenzio delle vittime del reato.

L’operazione costituisce un brillante risultato dell’ Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza, impegnate quotidianamente nelle attività a contrasto delle forme più insidiose di criminalità economica e, in generale, a tutela della sicurezza economico-finanziaria dell’area nolana, dimostrando che la denuncia da parte di un soggetto “usurato” comporla un impegno serio dello Stato a tutela dello stesso e di tali soggetti deboli, oggi ancora più numerosi a causa della perdurante crisi economica.

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